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Escursione Fotografica – Monte Palanzone

 Posted on Gennaio 28, 2016      by esaphoto
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Località di partenza: parcheggio Alpe Del Vicerè, 22031 Albavilla (CO)

Distanza: 6 km

Tempo di percorrenza: 2 ore

Ascesa: 600 metri

Difficoltà: (E) Percorso prevalentemente su carrareccia ben tenuta fino al Rifugio Riella. Sentiero l’ultima parte che conduce in vetta (vedi galleria foto).

Scarica traccia GPS Alpe Vicerè – M. Palanzone (GPX)

L’Alpe del Vicerè è un altopiano sopra l’abitato di Albavilla a quota 903m s.l.m., in provincia di Como, all’interno del Triangolo Lariano.

Eugenio di Beauharnais, figliastro di Napoleone Bonaparte e da lui nominato Vicerè d’Italia, amava molto soggiornare presso la sua residenza estiva in riva al lago di Pusiano (l’attuale Palazzo Carpani-Beauharnais). Durante il periodo del suo vice regno il Principe aveva acquistato l’ampio pianoro che si allarga sui contrafforti del Monte Bolettone (oggi chiamato appunto “Alpe del Vicerè”) per farvi costruire un grande fabbricato per il soggiorno estivo dei suoi famosi e preziosi cavalli. In seguito la zona passò in proprietà al Conte Turati (Alpe Turati) e divenne un alpeggio per la “carica” del pascolo stagionale mentre la struttura venne trasformata in albergo per villeggianti. Negli anni Trenta, per la salubrità dell’aria e per la posizione di questi luoghi, nelle immediate vicinanze era stato costruito un campeggio dell’Opera Nazionale Balilla. Durante le fasi più cruciali della seconda Guerra mondiale qui alloggiarono l’Accademia Navale, l’Accademia Aeronautica e le “SS” italiane; il villaggio venne successivamente distrutto da un bombardamento aereo anglo-americano nel febbraio/marzo del 1945.

Tutta l’area riveste una eccezionale importanza paleontologica dovuta all’affioramento di una successione rocciosa di età giurassica caratterizzata da una notevole ricchezza di Ammoniti (molluschi cefalopodi marini fossili). Oltre all’interesse paleontologico, questa zona è anche peculiare per la sua morfologia carsica: le rocce calcaree del substrato sono infatti interessate da fenomeni di tipo carsico, determinati dall’azione corrosiva delle acque piovane rese “aggressive” dalla presenza di anidride carbonica disciolta, con formazione di cavità, grotte e voragini. Il complesso “Buco del Piombo” è uno dei più interessanti dal punto di vista speleologico di tutta la Lombardia.

 

Descrizione dell’itinerario

Il Palanzone (o Palanzolo) è una cima delle Prealpi Lombarde alta 1436 metri s.l.m. che nel Triangolo Lariano viene sorpassata solo dal Monte San Primo.

Dopo aver lasciato l’auto ci si incammina verso la strada asfaltata che conduce ai ristori.  La strada diviene sterrata con rampe ripide e cementate; in circa 50 minuti si giunge alla Capanna Mara. Ci si dirige verso la Bocchetta di Lemna e si prosegue, aggirando il Pizzo dell’Asino, fino ad arrivare alla Bocchetta di Palanzo. Giunti ad un bivio avremo due possibilità: o salire rapidamente (30-40 minuti) e ripidamente lungo la cresta Sud del Palanzone o traversare in semipiano sulla sinistra fino al Rifugio Riella quindi intraprendere la salita dalla cresta Nord (meno ripida ma più lunga). Può convenire lasciare il primo percorso per la discesa, e salire più comodamente dal Rifugio Riella. 
L’ultimo tratto per raggiungere la vetta non costituisce quasi mai problema anche in caso di neve, questa escursione è l’ideale anche per una bella ciaspolata. Avendo un po’ di tempo a disposizione, si può aggiungere alla semplice salita al Palanzone anche quella al Monte Bolettone, così da scoprire qualche angolo di panorama in più.

 

© OpenStreetMap contributors

Curiosità

Il 26 aprile 2005 un elicottero AgustaBell AB212 dell’Aeronautica Militare partito dall’Aeroporto di Linate e giunto sul posto per un’esercitazione di soccorso in montagna precipitò nei pressi della cima del Palanzone a causa di un colpo di vento. Dei sei membri dell’equipaggio, tutti appartenenti alla squadriglia SAR di Linate, quattro morirono sul colpo, uno poche ore dopo in ospedale, mentre il sesto sceso dal velivolo poco prima per recitare la parte del ferito ne uscì illeso.

 

Galleria


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